sabato 27 aprile 2013

Inizia il nuovo viaggio


Ieri abbiamo presentato in comune le candidature per la nostra lista. Siamo in sette:

Diego Cenini, candidato sindaco, ingegnere di 33 anni
Luisa dall'Oglio, avvocato di 42 anni
Paolo del Bono, imprenditore di 36 anni
Ivan Faiferri, archivista di 30 anni
Giacomo Leoncelli, barista di 34 anni
Mario Rizzi, apicoltore di 63 anni
Monica Rossi, commerciante di 45 anni
E' una squadra giovane, una lista civica, persone pulite, ed abbiamo grande voglia di cambiamento. Pubblico qui sotto il programma amministrativo che abbiamo affisso all'albo pretorio: è solo un accenno alle nostre idee per la Ponte di Legno che verrà!

Ponte di Legno – Voltiamo pagina

Pro
gramma amministrativo

La lista Ponte di Legno – Voltiamo pagina
ha come suoi principali obiettivi di programma:
1)    tutelare i posti di lavoro locali attivando lavori di manutenzione del territorio e dei boschi (“filiera boschiva”), garantendo la priorità alle imprese ed artigiani locali nei bandi di appalto;
2)    pianificare le assunzioni a qualsiasi livello (operai, impiegati, posti di dirigenza) valutando il merito, i titoli, e la professionalità;
3)    rilanciare Ponte di Legno come marchio e destinazione turistici: promuovere la permanenza nel paese sfruttando il volano delle piste da sci (completando l’ascensore inclinato per il Tonale), realizzare un ente indipendente dalla politica che gestisca direttamente i soldi delle manifestazioni comunali, sviluppare il turismo estivo (mountain bike, downhill, nordic walking e mini golf) e quello itinerante;
4)    un programma di opere pubbliche sostenibili a livello sociale ed economico: il completamento dei cantieri esistenti (ex-scuole/asilo, collegamento con il Tonale) e del parcheggio di Piazzale Europa garantendo la sicurezza degli edifici circostanti, la creazione di un sistema di videosorveglianza agli accessi del paese per rendere concretamente più sicuro il comune, realizzare concretamente un centro benessere di livello di cui si parla da anni, trasformare la zona di Valsozzine in un bosco in paese e vetrina turistica;
5)    un Piano di Governo del Territorio che salvaguardi l’erosione del territorio e tuteli gli investimenti fatti negli ultimi dieci anni: non grandi lottizzazioni a poco prezzo ma alti valori al metro quadro per pochi edifici di qualità; politiche a favore della prima casa e delle strutture ricettive; incentivi per chi costruisce favorendo le realtà economiche locali; misure a tutela dell’ecosostenibilità attraverso sgravi su oneri e sull’IMU per fonti rinnovabili e risparmio energetico nelle prime case;
6)    la gestione del territorio, in particolare la pulizia dei boschi e dei fiumi, il mantenimento delle strade e dei terrazzamenti della campagna, migliorando l’aspetto generale del paese e sostenendo le attività economiche locali che operano nel campo agricolo, zootecnico e forestale;
7)    migliorare l’aspetto e il decoro del paese con una mappatura degli interventi da fare, la possibilità per i cittadini di segnalare le criticità, la creazione di un albo di qualità delle ditte fornitrici del Comune, interventi sulla rete di depurazione e sulle discariche di inerti;
8)    interventi a favore degli anziani (risanamento dei bilanci della Casa di riposo Carettoni con nuovi servizi nella struttura, creazione di più occasioni sociali), dei bambini (più aree gioco, rilancio dell’agonismo sportivo), dei giovani (possibilità di esperienze all’estero, bando  di aiuto alle famiglie per la connessione internet e hot spot gratuiti nel centro storico e nelle frazioni), per imprenditori, artigiani e commercianti;
9)    sostenere e valorizzare la cultura attraverso il sostengo alle associazioni tradizionali del paese e alle attività ed usanze tipiche, la realizzazione di eventi culturali di livello nazionale e una struttura unica all’interno dell’ex-asilo per conservare archivi storici del Comune e delle associazioni, la biblioteca, un museo per la montagna;
10) avvicinare i cittadini alla politica tramite un’amministrazione condivisa e trasparente: consultazioni pubbliche per le grandi opere, mailing list e notiziario comunale, orari di ricevimento fissi per sindaci (almeno 2 giorni alla settimana) e assessori.

Diego Cenini 
Luisa dall’Oglio
Paolo del Bono
Ivan Faiferri
Giacomo Leoncelli
Mario Rizzi
Monica Rossi

Ponte di Legno, lì 26 aprile 2013

sabato 20 aprile 2013

Un progetto costruito da molti vs. la solitudine al comando


Graffiti, il periodico dell'Associazione culturale Graffiti di Darfo Boario Terme, è uscito con il numero di aprile 2013. Contiene un mio articolo sulle elezioni a Ponte, che pubblico:

I. Mi è stato chiesto dalla redazione di Graffiti di stendere un resoconto sui preparativi per le elezioni comunali a Ponte di Legno (“chi si sta muovendo? quante liste? di che orientamento? quanti saranno i prossimi consiglieri?”).
Io li ho avvertiti: siedo tra i banchi della minoranza nell’attuale consiglio, e sto lavorando per la presentazione di una lista per le elezioni di maggio.
Posso darvi notizie certe per quanto concerne il gruppo di lavoro di cui faccio parte, e riportarvi le più attendibili per quanto riguarda il resto: insomma, “c’è una grande confusione sotto il cielo” (se la situazione sarà o meno ottima, lo vedremo).
Come al solito non vi prometto obiettività, ma mi limiterò ai fatti ed a qualche considerazione.
Per ora ci sono due gruppi al lavoro per le prossime elezioni: quello che fa riferimento all’attuale maggioranza e quello a cui sto partecipando io.

II. Partiamo dagli altri.
Negli ultimi dieci anni Ponte di Legno è stata guidata da una giunta espressione di una lista civica (da quella che era Rifondazione Comunista fino al Pdl) guidata da Mario Bezzi (Pd).
Arrivati a questo punto, Bezzi non si può ripresentare come sindaco, e per il gruppo è un grave problema: non sono stati in grado di rinnovarsi, facendo crescere attorno a loro persone che li potessero sostituire.
Per questo negli ultimi mesi hanno lanciato una frenetica caccia al sindaco: si è parlato di un costruttore locale, di una funzionaria delle poste, di un notaio della media Valle Camonica, ma senza raggiungere ancora una decisione.
Da un lato non è facile recuperare un ritardo pluriennale. Dall’altro, è una testimonianza dei problemi e delle questioni aperte che questa giunta lascia al paese.
Si ripresenteranno probabilmente alcuni della vecchia (ma non vecchissima) guardia. Lo stesso sindaco uscente ha dichiarato in pubblico in diverse occasioni di non volersi più candidare, ma “la coerenza è la virtù dei deboli”, come direbbe Oscar Wilde.

III. Veniamo adesso a noi.
A partire dall’anno scorso, io, Marco Bulferetti, Tommaso Costa e Mario Rizzi, attuale gruppo di minoranza, ci siamo messi in attività per radunare un gruppo di lavoro per le prossime elezioni. Il progetto era: avviare dei tavoli di lavoro sui principali ambiti dell’amministrazione comunale (gestione del territorio, turismo e attività produttive, politiche per i residenti…) in cui ciascuno dei partecipanti avrebbe messo le sue idee. Attraverso di essi costruire il programma, infine selezionare la lista.
Abbiamo scelto questa linea per favorire la cittadinanza attiva, convinti che
·         coinvolgere i cittadini sia l’unica strada per farli interessare alla politica;
·         per  la prossima amministrazione non saranno sufficienti i soli consiglieri comunali (tagliati a 6, di cui 4 al gruppo di maggioranza).
Anche noi ci siamo confrontati con la diffidenza nei confronti della politica. Molti Dalignesi si sentono ricattabili dall’attuale maggioranza (significativa l’affermazione di un privato cittadino che, durante il dibattito per la fusione con il Comune di Temù, invitava il sindaco a licenziare gli operai delle società controllate contrari al progetto!).
Siamo riusciti a radunare un gruppo ristretto di una quindicina di persone e stiamo procedendo alla scrittura del programma, a cui seguirà, nelle prossime settimane, la composizione della lista.
Non vi posso quindi fare un semplice elenco (la mia stessa presenza nella rosa dei nomi sarà confermata solo dalle primarie che si terranno nella mia frazione, Zoanno, tra pochi giorni), ma vi posso dire che
·         sarà una lista civica;
·         ci saranno dei posti riservati alle donne;
·         avremo parecchi nomi nuovi sullo scenario politico;
·         useremo il turismo come motore per avviare una nuova attenzione per il territorio e per dare occupazione qualificata ai residenti.
Io e i miei compagni di minoranza siamo “a disposizione” del progetto, ma non ci ricandideremo tutti. Tra i nostri ci sarà “un giovane ingegnere di simpatie leghiste” (!), come lo ha definito il Bresciaoggi e gli altri posti stanno venendo man mano riempiti (vi lascio un po’ di suspance): le regole interne del nostro gruppo (presto le pubblicheremo) prevedono che il sindaco venga espresso alla fine del percorso.
Non ve lo nascondo: anche per noi la ricerca non è facile, ma abbiamo una squadra forte e un programma costruito con l’apporto di molte voci dunque meno necessità dell’uomo-forte-al-comando.

IV. Un ultimo accenno alla proposta di “grande coalizione” fatta dal sindaco attuale: Mario Bezzi ha cercato di stringere un accordo con noi (attuale minoranza) per una giunta che durasse un anno e che avesse come suoi obiettivi:
·         la fusione con il Comune di Temù;
·         il completamento del piano di governo del territorio.
La proposta per noi è irricevibile.
La fusione è stata bocciata dai cittadini di Temù: è un argomento chiuso.
Il piano di governo del territorio poteva essere completato durante questo mandato, ma la giunta ha scelto di non portarlo avanti: ora il compito passa alla prossima amministrazione.
Dato che riteniamo che la politica, a Ponte di Legno, abbia bisogno di un cambio radicale, preferiamo lavorare a questo progetto piuttosto che ad un accordo per “tenere alte le braghe” ad una maggioranza con l’acqua alla gola.

     Ivan Faiferri



Ponte di Legno, 5 aprile 2013


sabato 13 aprile 2013

Costruire, abitare, pensare

Dopo un animato consiglio comunale (che ora viene trasmesso integralmente da Teleboario), ieri ho incontrato Mario Bezzi (il sindaco).
Abbiamo parlato anche di un articolo che ho appena scritto per Graffiti (aspetto che il giornale sia distribuito, prima di pubblicarlo come al solito anche qui) e mi sono reso conto che il mio sindaco mi attribuisce alcune posizioni che non sono assolutamente mie: che io sono uno che vuole in sostanza fermare il progresso, che mi opporrei strenuamente alla costruzione di nuove piste da sci, che sono contrario allo sci in notturna ed avrei posizioni ultra-ambientaliste.
Come se volessi ridurre Ponte di Legno ad "una terra di pastori" (come i Trenta Tiranni volevano fare ad  Atene).

Personalmente non sono molto "caldo" all'idea di fare nuove piste da sci, ma non le ritengo nemmeno un male di per sé.
Da qualche tempo sono arrivato a questa posizione: penso che il danno ambientale creato dall'abbattimento degli alberi della pista sia tutto sommato contenuto. Certo, il fatto di essere costretti a produrre neve artificiale costituisce uno spreco a livello di energia, ma non bloccheremo l'effetto serra smettendo di "sparare" neve a Ponte di Legno.
Penso che sia un prezzo accettabile da pagare se vogliamo che Ponte di Legno continui ad essere una stazione turistica.
Ed io *voglio* che Ponte di Legno continui ad esserlo, anzi, voglio che diventi (o meglio, che ritorni) ad essere un nome di riferimento per il turismo nelle Alpi.
Lo voglio in parte anche perché mi sento vicino a posizioni ambientaliste: ci sono due alternative al turismo.

Semplificando: la morte del paese o l'arrivo di una grande industria.

Gli uomini vivono dove riescono a sostentarsi, e senza attività economiche la montagna è destinata a spopolarsi: lo vediamo accadere.
Il primo obiettivo delle nostre comunità (e quindi dei politici) è fermare il calo demografico.
L'ho capito proprio in questi anni (ho parlato di questo alla Fiera della sostenibilità di Valsaviore la scorsa estate).
Per mantenere la popolazione gli strumenti sono cultura ed economia:


  1. economia perché senza trovare le risorse materiali per far vivere le persone qui, l'emigrazione continuerà a dissanguare i nostri paesi; attraverso soluzioni sostenibili, che recuperino un equilibrio tra popolazione umana e territorio, e che permettano alle risorse naturali e del paesaggio di conservarsi a disposizione anche per il futuro;
  2. cultura perché senza ragioni spirituali, non ha senso vivere in un luogo piuttosto che in un altro. E la nostra cultura è fatta dall'equilibrio uomo-territorio così come è stato pensato dai nostri antenati e così come lo stiamo pensando e ripensando noi moderni, è fatta della nostra storia, dei nostri modi di vivere e di produrre. La nostra cultura rappresenta in parte anche una risposta a come struttureremo la nostra economia.


E, della nostra cultura, mi interessa riprendere soprattutto:


  • la cura del territorio (basta leggersi lo statuto comunale del 1600 per vederlo!);
  • il rispetto per il lavoro;
  • la capacità di mantenersi aperti alle idee, alle influenze del resto del mondo.


Le piste, le centraline, e tutti gli altri modi di usare le risorse naturali non sono di per sé un male: perché l'uomo è un abitante di questa terra ed ha il diritto di abitarla (il che comporta anche usare l'acqua, tagliare gli alberi, coltivarla...).
Il problema è il come questi utilizzi incidono sul rapporto tra uomo e ambiente e se si conservi o meno l'equilibrio.
Per quanto mi riguarda, proporre soluzioni che favoriscano lo sviluppo nel rispetto del territorio deve essere il tema principale del dibattito politico che sta per accendersi.
(ehi, il 26-27 maggio si vota!)