sabato 20 aprile 2013

Un progetto costruito da molti vs. la solitudine al comando


Graffiti, il periodico dell'Associazione culturale Graffiti di Darfo Boario Terme, è uscito con il numero di aprile 2013. Contiene un mio articolo sulle elezioni a Ponte, che pubblico:

I. Mi è stato chiesto dalla redazione di Graffiti di stendere un resoconto sui preparativi per le elezioni comunali a Ponte di Legno (“chi si sta muovendo? quante liste? di che orientamento? quanti saranno i prossimi consiglieri?”).
Io li ho avvertiti: siedo tra i banchi della minoranza nell’attuale consiglio, e sto lavorando per la presentazione di una lista per le elezioni di maggio.
Posso darvi notizie certe per quanto concerne il gruppo di lavoro di cui faccio parte, e riportarvi le più attendibili per quanto riguarda il resto: insomma, “c’è una grande confusione sotto il cielo” (se la situazione sarà o meno ottima, lo vedremo).
Come al solito non vi prometto obiettività, ma mi limiterò ai fatti ed a qualche considerazione.
Per ora ci sono due gruppi al lavoro per le prossime elezioni: quello che fa riferimento all’attuale maggioranza e quello a cui sto partecipando io.

II. Partiamo dagli altri.
Negli ultimi dieci anni Ponte di Legno è stata guidata da una giunta espressione di una lista civica (da quella che era Rifondazione Comunista fino al Pdl) guidata da Mario Bezzi (Pd).
Arrivati a questo punto, Bezzi non si può ripresentare come sindaco, e per il gruppo è un grave problema: non sono stati in grado di rinnovarsi, facendo crescere attorno a loro persone che li potessero sostituire.
Per questo negli ultimi mesi hanno lanciato una frenetica caccia al sindaco: si è parlato di un costruttore locale, di una funzionaria delle poste, di un notaio della media Valle Camonica, ma senza raggiungere ancora una decisione.
Da un lato non è facile recuperare un ritardo pluriennale. Dall’altro, è una testimonianza dei problemi e delle questioni aperte che questa giunta lascia al paese.
Si ripresenteranno probabilmente alcuni della vecchia (ma non vecchissima) guardia. Lo stesso sindaco uscente ha dichiarato in pubblico in diverse occasioni di non volersi più candidare, ma “la coerenza è la virtù dei deboli”, come direbbe Oscar Wilde.

III. Veniamo adesso a noi.
A partire dall’anno scorso, io, Marco Bulferetti, Tommaso Costa e Mario Rizzi, attuale gruppo di minoranza, ci siamo messi in attività per radunare un gruppo di lavoro per le prossime elezioni. Il progetto era: avviare dei tavoli di lavoro sui principali ambiti dell’amministrazione comunale (gestione del territorio, turismo e attività produttive, politiche per i residenti…) in cui ciascuno dei partecipanti avrebbe messo le sue idee. Attraverso di essi costruire il programma, infine selezionare la lista.
Abbiamo scelto questa linea per favorire la cittadinanza attiva, convinti che
·         coinvolgere i cittadini sia l’unica strada per farli interessare alla politica;
·         per  la prossima amministrazione non saranno sufficienti i soli consiglieri comunali (tagliati a 6, di cui 4 al gruppo di maggioranza).
Anche noi ci siamo confrontati con la diffidenza nei confronti della politica. Molti Dalignesi si sentono ricattabili dall’attuale maggioranza (significativa l’affermazione di un privato cittadino che, durante il dibattito per la fusione con il Comune di Temù, invitava il sindaco a licenziare gli operai delle società controllate contrari al progetto!).
Siamo riusciti a radunare un gruppo ristretto di una quindicina di persone e stiamo procedendo alla scrittura del programma, a cui seguirà, nelle prossime settimane, la composizione della lista.
Non vi posso quindi fare un semplice elenco (la mia stessa presenza nella rosa dei nomi sarà confermata solo dalle primarie che si terranno nella mia frazione, Zoanno, tra pochi giorni), ma vi posso dire che
·         sarà una lista civica;
·         ci saranno dei posti riservati alle donne;
·         avremo parecchi nomi nuovi sullo scenario politico;
·         useremo il turismo come motore per avviare una nuova attenzione per il territorio e per dare occupazione qualificata ai residenti.
Io e i miei compagni di minoranza siamo “a disposizione” del progetto, ma non ci ricandideremo tutti. Tra i nostri ci sarà “un giovane ingegnere di simpatie leghiste” (!), come lo ha definito il Bresciaoggi e gli altri posti stanno venendo man mano riempiti (vi lascio un po’ di suspance): le regole interne del nostro gruppo (presto le pubblicheremo) prevedono che il sindaco venga espresso alla fine del percorso.
Non ve lo nascondo: anche per noi la ricerca non è facile, ma abbiamo una squadra forte e un programma costruito con l’apporto di molte voci dunque meno necessità dell’uomo-forte-al-comando.

IV. Un ultimo accenno alla proposta di “grande coalizione” fatta dal sindaco attuale: Mario Bezzi ha cercato di stringere un accordo con noi (attuale minoranza) per una giunta che durasse un anno e che avesse come suoi obiettivi:
·         la fusione con il Comune di Temù;
·         il completamento del piano di governo del territorio.
La proposta per noi è irricevibile.
La fusione è stata bocciata dai cittadini di Temù: è un argomento chiuso.
Il piano di governo del territorio poteva essere completato durante questo mandato, ma la giunta ha scelto di non portarlo avanti: ora il compito passa alla prossima amministrazione.
Dato che riteniamo che la politica, a Ponte di Legno, abbia bisogno di un cambio radicale, preferiamo lavorare a questo progetto piuttosto che ad un accordo per “tenere alte le braghe” ad una maggioranza con l’acqua alla gola.

     Ivan Faiferri



Ponte di Legno, 5 aprile 2013


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