Ieri serata speciale per me.
Come antipasto, tuttavia, si è tenuta, al vecchio caseificio di Zoanno, ora sede dei Terrazzani, una riunione di natura politica in senso nobile, per così dire. Accettando l'invito dell'Ente, infatti, il sindaco ha accettato di incontrare i cittadini del paese e di ascoltare le loro osservazioni.
E' accaduto che, durante i lavori di "aggiornamento delle reti tecnologiche" al centro del paese, l'azienda vincitrice dell'appalto ha combinato una serie di piccoli disastri rendendo impossibile la vita a chi abitava ai lati della via.
Erano presente anche il direttore dei lavori, un ragazzo che ho visto per la prima volta, ma che mi ha lasciato un'ottima impressione, e l'assessore all'agricoltura che ha una sorta di delega informale per le frazioni, essendo un berlif, abitante del paese accanto al nostro, Precasaglio.
Durante questo autunno/inverno (i lavori sono iniziati in novembre), abbiamo assistito al posizionamento di tubi dell'acquedotto in plastica, che sarebbero esplosi alla prima gelata, alla posa di fognature in salita, o alla loro pessima chiusura, con infiltrazioni nelle cantine e anche nelle case, ad una generale inettitudine ed anche ad una certa arroganza da parte di chi ha fatto le opere.
Al contrario di quanto era stato detto nel consiglio del 23 (di cui ho parlato qualche giorno fa), Mario (il sindaco) e Angelo (l'assessore) hanno chiesto scusa, cercando di fornire giustificazioni ed ammettendo le colpe dell'impresa e le loro. Soprattutto, però, anche con l'aiuto del direttore dei lavori (Diego, che ha 29 anni ma una grandissima professionalità) siamo arrivati a due conclusioni importanti: è stato costituito un comitato di cittadini che potrà riferire le eventuali inadempienze della ditta (formato da persone esperte nei lavori di questo tipo, in quanto ex-operai edili) ed il sindaco ha detto che farà in modo che per i disagi di più immediata soluzione (buche non chiuse, materiale lasciato sulle proprietà private per settimane...) intervengano gli operai del comune.
E' stata anche l'occasione per parlare dei pessimi lavori di smaltimento della neve, sia all'Immacolata che nei primi giorni dell'anno (come vi dicevo, l'anno è partito sotto i fiocchi, qui a Ponte). I più accesi hanno anche proposto che gli eventuali soldi non versati alla fine dei lavori alla ditta appaltatrice a causa delle inadempienze vengano restituiti alla cittadinanza, magari (aggiungo io) in forma di aiuto alle famiglie disagiate o in opere di pubblica utilità.
Sono piuttosto soddisfatto di questi esiti. In particolare mi fa piacere che finalmente siamo riusciti a coinvolgere direttamente l'amministrazione. E' stato frustrante, in questi anni, vederli promettere la realizzazione di questo "aggiornamento" (e stiamo parlando, tra l'altro, di fogne e acquedotto!) e poi rimandare di anno in anno per ben quattro volte, fino addirittura al rinnovo del mandato. Ieri, al contrario, si è trattato di una bella politica, come dicevo all'inizio: si parla di problemi, si trovano soluzioni. Certo, il dovere dell'uomo pubblico non si esaurisce in questo, c'è da pensare anche al rendere migliore (cioè più armonica con i desideri dei singoli - e con i bisogni del mondo) la vita dei suoi concittadini, ma anche il preoccuparsi delle esigenze reali, invece che correr dietro a termini piuttosto lontani da noi come progresso e sviluppo (ovviamente economici), fa parte del dovere di chi si è impegnato in questa via. Plutarco la definisce una vita, l'unica degna di un uomo che voglia essere "philosophos". Non so se sia davvero così, ma pensarlo fa gonfiare il petto.
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