Nulla come il Natale è fonte di lunghe tirate su quanto sprechiamo. Tra i tanti aspetti, quello delle "luci di Natale", le temibili luminarie, è uno dei più citati.
A Pontedilegno, purtroppo, l'inquinamento luminoso è una realtà perenne. Anche qui, un fenomeno molteplice: un sistema di lanterne pubbliche con qualche buco nei centri abitati (la rete di Zoanno sta venendo rifatta solo ora, dopo anni di rinvii), ma soprattutto pieno di eccessi nelle zone periferiche. Sopra a casa mia, per esempio, una lunga via popolata da condomini deserti per la maggior parte dell'anno è immersa, di notte, in una inquietante atmosfera arancione, che la rende simile a certe inquadrature da film di fantascienza, come "Fantasmi da Marte".
Venerdì sera sono andato in Tonale: c'è stata una fortissima nevicata, tanto che quella sera, Cinzia, la mia ragazza, fotografata sul ciglio della strada, risultava più bassa di parecchie spanne della neve accumulata lì accanto.
La suggestiva ascesa, sotto il cielo ancora velato di nubi, uscendo dal bosco di alberi scuri verso la spianata innevata, è stata però anche l'occasione per notare, per l'ennesima volta, i fanali che, da quando è entrato in funzione "Il Grande Sogno" (la cabinovia Pontedilegno-Tonale) ne illuminano completamente il tracciato, fino a tarda notte.
Se avessi una foto efficace (quelle che faccio vedere qui si riferiscono ad alcune manifestazioni di sci in notturna) potreste ammirare anche voi cosa significa.
Oltre a non avere alcun senso a livello economico (prima vogliamo "rendere il comune autosufficiente dal punto di vista energetico" e poi teniamo accese delle luci inutili tutta notte), non capisco nemmeno quale sia il loro valore più generale. Se davvero è pubblicizzare la realizzazione del progetto, mi chiedo a chi interessi vedere le luci biancastre che illuminano le cabine ferme, invece che ammirare "i boschi innevati rischiarati dalla luna" o magari le stelle, senza fastidiosi fenomeni di inquinamento luminoso.
Appunto per questo, oggi ho deciso che questo sarà un altro dei progetti su cui operare: adeguare l'illuminazione di Pontedilegno a criteri di vivibilità e sostenibilità. Suona un po' pomposo, ma in pratica significa che è ora di spegnere qualche luce.
La normativa è data dalla legge regionale 17/2000 (27 Marzo 2000) aggiornata nel 2004 e nel 2007, che tra le sue finalità indica anche "la razionalizzazione dei consumi energetici negli apparecchi di illuminazione, in particolare da esterno, l’ottimizzazione dei costi di esercizio e di manutenzione degli stessi".
Appunto, razionalizzare. Invece, sparare in cielo con i nostri fari mi sembra così irrazionale.
A Pontedilegno, purtroppo, l'inquinamento luminoso è una realtà perenne. Anche qui, un fenomeno molteplice: un sistema di lanterne pubbliche con qualche buco nei centri abitati (la rete di Zoanno sta venendo rifatta solo ora, dopo anni di rinvii), ma soprattutto pieno di eccessi nelle zone periferiche. Sopra a casa mia, per esempio, una lunga via popolata da condomini deserti per la maggior parte dell'anno è immersa, di notte, in una inquietante atmosfera arancione, che la rende simile a certe inquadrature da film di fantascienza, come "Fantasmi da Marte".
Venerdì sera sono andato in Tonale: c'è stata una fortissima nevicata, tanto che quella sera, Cinzia, la mia ragazza, fotografata sul ciglio della strada, risultava più bassa di parecchie spanne della neve accumulata lì accanto.
La suggestiva ascesa, sotto il cielo ancora velato di nubi, uscendo dal bosco di alberi scuri verso la spianata innevata, è stata però anche l'occasione per notare, per l'ennesima volta, i fanali che, da quando è entrato in funzione "Il Grande Sogno" (la cabinovia Pontedilegno-Tonale) ne illuminano completamente il tracciato, fino a tarda notte.
Se avessi una foto efficace (quelle che faccio vedere qui si riferiscono ad alcune manifestazioni di sci in notturna) potreste ammirare anche voi cosa significa.
Oltre a non avere alcun senso a livello economico (prima vogliamo "rendere il comune autosufficiente dal punto di vista energetico" e poi teniamo accese delle luci inutili tutta notte), non capisco nemmeno quale sia il loro valore più generale. Se davvero è pubblicizzare la realizzazione del progetto, mi chiedo a chi interessi vedere le luci biancastre che illuminano le cabine ferme, invece che ammirare "i boschi innevati rischiarati dalla luna" o magari le stelle, senza fastidiosi fenomeni di inquinamento luminoso.
Appunto per questo, oggi ho deciso che questo sarà un altro dei progetti su cui operare: adeguare l'illuminazione di Pontedilegno a criteri di vivibilità e sostenibilità. Suona un po' pomposo, ma in pratica significa che è ora di spegnere qualche luce.
La normativa è data dalla legge regionale 17/2000 (27 Marzo 2000) aggiornata nel 2004 e nel 2007, che tra le sue finalità indica anche "la razionalizzazione dei consumi energetici negli apparecchi di illuminazione, in particolare da esterno, l’ottimizzazione dei costi di esercizio e di manutenzione degli stessi".
Appunto, razionalizzare. Invece, sparare in cielo con i nostri fari mi sembra così irrazionale.
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